Medusa. Il mito vendicato.

Ho sempre ritenuto, sin dai banchi di scuola, che MEDUSA avesse subito una profonda ingiustizia e pertanto ho accolto con grande gioia la statua realizzata nel 2008 dell’artista italo-argentino Luciano Garbati, perché finalmente rende giustizia e pareggia i conti in sospeso da migliaia di anni. Tutti conoscono Medusa come mostro, il mostro dalla testa di serpenti, ma le cose non stanno proprio così.

Vediamo innanzitutto gli antefatti del mito


Medusa, Μέδουσα, Médousa, in greco antico significa “protettrice”, “guardiana”, da μέδω, médō, “proteggere”, è una giovane e bellissima donna, talmente bella da competere persino con le dee dell’Olimpo. Poseidone, invaghitosi di lei, cerca di sedurla, ma Medusa lo respinge e lui in preda all’ira la violenta all’interno del tempio di Atena.
Atena, vedendo il suo tempio così barbaramente profanato si infuria e le sue ire aumentano ancor di più sentendosi umiliata in bellezza dalla giovane. Quindi vuole vendetta, ma non si vendica su Poseidone, come sarebbe giusto – d’altronde Atena è sempre stata schierata dalla parte del potere maschile – bensì su Medusa, trasformandola nel mostro dai capelli di serpente che tutti conosciamo. Inoltre, affinché nessuno possa più ammirare la sua bellezza, rende gli occhi di Medusa capaci di pietrificare chiunque la guardi. Stabilisce la sua dimora alle isole “Gorgades” dove risiedono le altre Gorgoni, di cui diviene la terza sorella, senza tuttavia acquisire il dono dell’immortalità.


Medusa quindi, non nasce mostro, viene resa tale da una doppia crudele ingiustizia: la bramosia maschile e l’invidia femminile.

Perché Perseo uccide Medusa?


Polidette, re di Serifo, vuole sposare Danae, madre di PERSEO – figlio di Danae e Zeus – il quale si oppone alla nozze. Allora Polidette, venuto a conoscenza che in un’isola vicina risiedeva un mostro, decise di stimolare l’orgoglio di Perseo proponendogli di catturare e uccidere la Gorgone Medusa. In realtà l’unico obiettivo di Polidette era di mandare a morte Perseo al fine di poter sposare, senza più ostacoli, Danae.

Perseo, parte alla conquista patrocinato da Atena – ma va? – e dal dio Ermes che gli indicano la via e elargiscono doni utili a portare a compimento l’impresa. Mi chiedo se esista un eroe greco che sia stato vittorioso contando soltanto sulle proprie forze. 

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Perseo, consigliato dalla dea, usa uno scudo come specchio affinché Medusa riflettendosi fosse paralizzata dalla sua stessa immagine.
Ed è sempre la mano di Atena che guida Perseo nell’atto di tagliare la testa di Medusa. Fu così che sostenuto e supportato dalla protezione di Atena, riesce ad uccidere Medusa. Dalla ferita fuoriesce il cavallo alato Pegaso, sul quale Perseo vincitore vola e con la testa della Gorgone pietrifica Polidette. Alla fine dona la testa di Medusa ad Atena che la incastona al centro dello scudo di Zeus, la terrificante Egida.

Siete ancora convinti che Medusa fosse un mostro?

Che sia ben chiaro che Medusa rappresenta l’apoteosi dell’ingiustizia. Paga per colpe non sue; paga perché la sua bellezza suscita la libido animalesca di Poseidone inducendolo allo stupro, paga perché la sua bellezza è invisa ad Atena, paga perché Perseo vinto dalla vanagloria vuole ucciderla per dimostrare di essere degno figlio di Zeus. Medusa non ha scampo, non può opporsi né difendersi.

E quindi ben venga la statua in questione che sovverte il mito, Medusa riesce a vendicarsi e ad avere giustizia, quella giustizia che le è stata negata. Medusa decapitando Perseo si libera del ruolo di vittima e diventa artefice della sua giustizia. Anche se in realtà la vera carnefice è Atena, una donna traditrice del principio della sorellanza, caro invece ad Artemide. Ma questa è un’altra storia.

E nell’arte?

Medusa, Caravaggio, 1598 – Galleria degli Uffizi, Firenze


Una delle opere più belle su questo mito la dobbiamo sicuramente a Caravaggio che l’ha dipinta nel 1598

La Medusa di Caravaggio è ipnotica. La sua espressione terrificante, sprigiona tutto il suo dolore; uno sguardo terribile, un urlo agghiacciante, un rovo di serpenti e un fiume di sangue che sgorga dalla testa appena recisa. Caravaggio dipinge quest’opera proprio su uno scudo e noi possiamo ammirarla esposta presso la Galleria degli Uffizi a Firenze.

CURIOSITÀ

Atena è la dea sostenitrice dei diritti e dei valori patriarcali che esaltano la tradizione e la legittimità dell’affermazione maschile. Atena è protettrice, alleata e sostenitrice degli uomini di potere. Sono molteplici gli eroi da lei sostenuti: Perseo, Giasone, Eracle, Odisseo, Achille. Non vedremo mai Atena schierata dalla parte delle donne. Il suo archetipo si manifesta in molte donne nella società moderna: la donna Atena sceglie un matrimonio o una relazione vantaggiosa ed è fedele e presente, sempre pronta ad aiutare il partner, finché questo le garantisca la posizione sociale che con quel matrimonio si è conquistata . La donna Atena si oppone all’emancipazione femminile giudicando con toni aspri le donne libere, ostacolando il normale fluire della donna verso il proprio riconoscimento sociale.

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