Vita Sackville-West, “l’adorabile creatura”

Sicuramente non si annoiò durante la sua vita avventurosa, un’esistenza la sua, che condusse  “sempre innamorata”. Vita Sackville-West era una donna appassionata, vivace e brillante, ma anche dotata di grande raffinatezza e buon gusto. La foggia nel vestire era sempre ricercata, originale e stravagante. Così racconta di lei suo figlio Nigel Nicolson, in Ritratto di un matrimonio.

«Vita era sempre innamorata. Che io sappia, non vi fu mai un momento, in vita sua, che non spasimasse per qualcuno, che non stesse in smaniosa attesa dell’unica persona che, in quel periodo, poteva placare la sua smania».

Poetessa e romanziera, condusse una vita fuori dagli schemi, anche divertente al limite della teatralità, ma soprattutto, una vita “scostumata” (dal titolo di uno dei suoi romanzi più noti: La signora scostumata).  Sposata con un diplomatico, in realtà si trattava di un’unione di facciata, difatti entrambi erano attratti da persone dello stesso sesso e si concessero grandi libertà individuali pur mantenendo un forte legame familiare. Vita è sicuramente uno dei personaggi più trasgressivi, divertenti e passionali del secolo scorso.

Le sue passioni

Ma l’aspetto di Vita forse meno conosciuto è legato alla sua passione per il giardinaggio. Ne è stata una grandissima esperta, tanto da tenere una rubrica su una rivista inglese, l’Observer per 15 anni, dal 1946 al 1961, pubblicata in Italia con il titolo Il giardino alla Sackville-West. Il suo desiderio era quello di avere un giardino grigio e bianco, virginale ed elegante, in cui tra il fogliame argenteo spuntassero grandi fiori bianchi, le “rose iceberg” le sue preferite.

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Vita e Virginia, l’inizio del loro amore.

Vita Sackville-West è diventata famosa più per la relazione saffica che ebbe con Virginia Woolf che per il valore dei suoi romanzi. Virginia conobbe Vita, splendida trentenne, nel 1922, quando la introdusse nel Gruppo Bloomsbury, un circolo artistico-letterario fondato da Virginia nel 1905 a Londra, i cui membri si riunivano in case private nel quartiere da cui prese il nome e che durò fino alla Seconda guerra mondiale. Vita iniziò un corteggiamento lento e timoroso, per la timida ritrosia di Virginia, che si autodefinisce “sessualmente codarda”. Il loro amore è testimoniato da un copioso carteggio epistolare che si scambiarono vicendevolmente per ben venti anni. Culminerà per Virginia, nella stesura del romanzo Orlando: il libro descrive le avventure di un meraviglioso poeta che ha le fattezze della splendida Vita Sackville-West e che vive attraverso quattro secoli passando dall’essere uomo per diventare donna e incontrando le figure chiave della storia letteraria inglese

Orlando, film di Sally Potter, 1992

Un carteggio d’amore

Il carteggio epistolare racconta il loro vissuto, l’intimità della loro relazione, i loro giochi amorosi fatti di dichiarazioni appassionate che si alternano a improvvisi distacchi. Virginia e Vita adorano scherzare, prendersi in giro, un pretesto per cedere senza freni a slanci impetuosi. Vita viene definita da Virginia, “l’adorata creatura”, “l’amazzone” dalle gambe lunghe e affusolate che attraversa a grandi falcate le strade del mondo. Due anime che si trovano e dialogano a livelli altissimi, nel carteggio troviamo tutte le sfumature dell’animo umano: la gelosia, l’abbandono, il tradimento, il rimpianto, la tenerezza, la nostalgia. Vita non lascerà mai Virginia, con gli anni la passione travolgente si tramuta in solida amicizia e sarà proprio lei a cui Virginia acconsentirà di andare a trovarla durante i suoi momenti più cupi. 

 Mai un’ombra tra di loro, sempre luce e incanto. 

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