Hilma Klint, la donna che catturò il futuro

I libri d’arte moderna che continuano a citare Wassily Kandinskij come padre dell’Astrattismo, mentono sapendo di mentire. 

La prima opera astratta appartiene a Hilma af Klint e risale al 1906 mentre quella di Kandinsky, (primo Acquerello Astratto) del 1913 retrodatata dall’artista al 1910, per collegarla al momento della prima intuizione dell’Astrattismo. Appare ben evidente che Hilma af Klint fosse un’artista pioniera che, all’interno della corrente dell’astrattismo, ha preceduto altri pittori universalmente riconosciuti.

Chi era Hilma af Klint?

Hilma af Klint (Stoccolma 1862- 1944) è stata una donna decisamente fuori dall’ordinario, specialmente dati i tempi che correvano. Innanzitutto, appartiene a una delle prime generazioni di donne ammesse alla Royal Academy of Fine Arts di Stoccolma, dove ha studiato tra il 1882 e il 1887 e imparato principalmente il disegno, il ritratto e la pittura paesaggistica. Ed è a quest’ultima che si dedica agli inizi del suo percorso artistico. 

Tarda Estate, 1903 – Hilma af Klint

Il 1880. Anno emblematico

Nel 1880 un triste accadimento la toccò nel profondo. Muore la sorella minore Herminia, il dolore spinge HILMA ad interessarsi al mondo spirituale. L’interesse per altre dimensioni era molto in voga tra la fine del diciannovesimo e l’inizio del ventesimo secolo. Come accadde a molti artisti e intellettuali suoi contemporanei, anche Hilma af Klint subì il fascino dello spiritismo e della teosofia, alla ricerca di un Altrove. Siamo negli anni in cui fa la sua comparsa la Meccanica Quantistica, Einstein formula la Teoria della Relatività e Freud pubblica i suoi primi saggi.  HILMA è convinta che ad un mondo materiale si contrapponga un mondo parallelo di forze spirituali e concrete, un mondo oltre il visibile, e voleva riprodurre ciò che gli occhi non possono percepire.

Il Gruppo THE FIVE

Nel 1896, insieme ad altre quattro donne, fonda il gruppo “The Five”, che si riunisce ogni venerdì per sedute di meditazione ed esercizi spirituali. Si esercitano anche sul disegno automatico realizzato in condizioni di meditazione e ispirato da quelli che loro definiscono Gli Alti, (De Höga) spiriti celesti con cui entrano in contatto. I messaggi da questi ricevuti inducono Hilma a dedicarsi a un grande progetto da portare avanti. Inizia così, uno dei suoi lavori maggiori, la serie Dipinti per il tempio (Paintings for the Temple, 1906 – 1915), che la impegna dal 1906 al 1915 e che cambierà davvero il corso della sua vita.

Le 193 opere, tele di dimensioni imponenti,  prodotte in questi anni sono i primi esempi di Arte Astratta del mondo moderno. E sono opere già mature e consapevoli. Nate da una mano d’artista originale e sicura. Lo stesso non si può dire per i primi lavori dei padri dell’astrattismo: tentativi più acerbi di avvicinamento alla nuova tecnica.

Gruppo n°13 Evoluzione, 1908 – Hilma af Klint

Perché allora questa pittrice è rimasta pressoché sconosciuta a tutti?

Fu la stessa Hilma af Klint, che in vita ha sempre tenuto celata la sua produzione astrattista, conservando gelosamente le sue opere più innovative. Nascoste per decenni nello scantinato di una residenza di famiglia, i suoi capolavori, circa 1300 tele, saranno lasciati in eredità al nipote. Il testamento prevedeva due clausole inscindibili: non potranno mai essere venduti e non potranno essere esibiti prima dei vent’anni dalla morte della pittrice, avvenuta nel 1944. Un ragionamento strano e affascinante, che ci fa capire la sacralità che per lei rivestivano i suoi dipinti, dipinti destinati al futuro. 

La storia dell’arte deve essere riscritta

L’establishment dell’arte deve smetterla di trasmettere una narrazione dominata dagli uomini, è necessario operare un lavoro di rivalutazione delle innumerevoli figure femminili di primo piano che hanno costellato la storia.

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Basti pensare che nel 2012 il MOMA di New York presenta al pubblico la mostra Inventing Abstraction, 1910–1925 per celebrare il centenario dalla nascita dell’Astrattismo e, con questo, i pionieri del movimento artistico, o ritenuti tali: da Kandinsky a Kupka, da Delaunay, a Francis Picabia, fino a Malevich e Mondrian. Peccato, però, che un pezzo fondamentale della storia sia stato tagliato fuori. NON ERA PRESENTE NEANCHE UNA TELA DI HILMA, che di diritto è la MADRE DELL’ASTRATTISMO.

Modern Museum di Stoccolma – Mostra del 2013 – Hilma af Klint

Il grande patrimonio di opere, taccuini appunti e disegni lasciati da Hilma af Klint continuano ad essere tradotti e analizzati. Ci vorranno anni per decifrare il mondo immaginifico e la cifra stilistica talmente moderna di un’artista straordinaria che fu l’antesignana del genere astratto e darle il giusto tributo e riconoscimento nella storia dell’Arte Moderna. 

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Immagine di Anteprima realizzata dall’ufficio grafico di Excalibur Promo

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