Elisabetta Sirani. La “femme savant” ( 1638 – 1665)

Elisabetta Sirani è conosciuta nel mondo intero come pioniera del femminismo nell’arte.

Nonostante la sua vita sia stata molto breve, lasciò un segno importante che la fece contraddistinguere con l’epiteto di “femme savant”, artista e donna sapiente. Il suo lavoro lascia un’impronta profonda sullo sviluppo della pittura bolognese della seconda metà del Seicento.

La forza delle donne ritratte

Elisabetta era figlia dell’affermato artista e mercante d’arte bolognese Giovanni Andrea Sirani (1610-1670), primo assistente di Guido Reni, e divenne negli anni pittrice professionista e acquafortista. Le opere della Sirani erano basate stilisticamente su Guido Reni e Caravaggio e raggiungevano risultati di elevatissima qualità. La Sirani utilizzava contrasti più drammatici di luce e ombra, pennellate virtuose e colori più vividi. Prendeva ispirazione dai temi biblici e mitologici, ma in forma assolutamente originale. La predominanza delle sue opere avevano come protagonisti soggetti femminili, secondo una chiave di lettura di forza e di indipendenza. Donne risolte e capaci di difendersi da sole.

Timoclea uccide il suo stupratore, Elisabetta Sirani, 1663

Diede scacco matto ai suoi detrattori

Gli uomini dell’epoca dubitavano, tuttavia, che a dipingere fosse davvero la sua mano e per far tacere le maldicenze, Elisabetta si trasferì in uno studio aperto che divenne presto un’attrazione per viaggiatori e visitatori. Per stroncare queste voci sul nascere, decise inoltre che avrebbe sempre firmato le sue opere. In un contesto storico in cui le donne non avevano diritto di firma sui documenti, l’uso della firma, come mezzo per l’identificazione delle sue opere fu una vera innovazione. Elaborò un tipo di firma molto originale, che dipingeva sui ricami delle stoffe rappresentate nelle opere, ricamata sulle passamanerie, sugli abiti, nascoste sulle conchiglie o sugli strumenti musicali. Elisabetta volle sottolineare la validità del suo talento, in una professione ufficiale, riservata fino allora solo agli uomini. 

Porzia che si ferisce alla coscia, Elisabetta Sirani, 1664

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Divenne Imprenditrice…

Quando il padre si ammalò, nel 1663, Elisabetta Sirani aveva 24 anni e si incaricò di gestire la bottega-studio portando avanti tutte le opere del padre malato. Divenne imprenditrice e mantenne con i compensi ricevuti apprendisti e assistenti.

… e fondò una scuola

Fu la prima Artista donna in Europa a fondare una scuola femminile di pittura, l’Accademia del Disegno di sole donne, la prima scuola europea in assoluto per donne che volevano avviarsi alla professione di pittrice. Di fatto ha promosso un nuovo modello didattico che si affiancava a quello tradizionale. 

In un periodo in cui le donne non potevano istruirsi liberamente alla pari degli uomini, Elisabetta aveva aperto la strada a un nuovo capitolo nell’emancipazione femminile e lo ha fatto con grande stile.

Cleopatra, Elisabetta Sirani, 1664

Curiosità

Nell’ottobre del 1994 un francobollo della «United States Postal Service» , utilizzò il quadro Madonna con il bambino, di Elisabetta Sirani, commemorando per la prima volta una pittura di un’artista donna. Nello stesso anno, un cratere del diametro di 28 km sul pianeta Venere è stato battezzato con il suo nome.

Chissà cos’altro ci avrebbe riservato Elisabetta Sirani se fosse vissuta più a lungo.

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Immagine di Anteprima realizzata dall’ufficio grafico di Excalibur Promo

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