Grete Hermann, ( 2 marzo 1901 Brema – 15 aprile 1984 Brema) è stata una matematica e filosofa straordinaria il cui lavoro ha aperto nuove prospettive nella logica matematica, nell’intelligenza artificiale e nella filosofia della scienza. La sua intuizione e la sua visione hanno anticipato molte delle idee che sono state sviluppate negli anni successivi, dimostrando la sua genialità e la sua capacità di andare oltre i confini del tempo. Nonostante i suoi notevoli contributi, Grete Hermann è rimasta relativamente sconosciuta al di fuori degli ambienti accademici durante la sua vita. Solo dopo la sua morte, avvenuta nel 1984, il suo lavoro ha iniziato ad essere riconosciuto a livello internazionale. Oggi, il suo nome è associato a importanti teoremi matematici e al pionierismo nell’intelligenza artificiale e nella fisica quantistica. L’eredità di Grete Hermann continua a ispirare e influenzare le future generazioni di matematici e scienziati.
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Gioventù e Formazione
Nasce a Brema da una famiglia di intellettuali, Hermann sin da bambina dimostra un talento precoce per le materie scientifiche e matematiche, frequenta la prestigiosa Università di Göttingen, sotto la guida di noti professori. Durante gli anni universitari, Hermann matura uno spiccato interesse per la logica matematica e la filosofia della scienza, tematiche sulle quali confluirà il suo lavoro futuro.
Contributi alla logica matematica
Dopo aver completato il suo dottorato di ricerca nel 1926, Hermann ha iniziato a concentrarsi sulla logica matematica. Ha sviluppato importanti teoremi nel campo, tra cui il teorema di Hermann-Mauger, sulle proprietà delle relazioni di equivalenza. Il suo lavoro ha gettato le basi per ulteriori ricerche nel campo della teoria degli insiemi e delle relazioni.
Contributi alla fisica quantistica
Grete Hermann concentrò le sue ricerche sui fondamenti filosofici e sulla causalità della meccanica quantistica. Il suo punto di partenza fu la ricerca di parametri aggiuntivi per trovare una via d’uscita all’imprevedibilità nelle misurazioni di oggetti microfisici. Capì che nella teoria quantistica postulata nel 1932 da John von Neumann c’era un errore nel sistema, nel 1935 pubblicò uno studio in cui motivava e provava il suo punto di vista. L’approccio filosofico di Hermann, che da molti colleghi fu ritenuto oltraggioso, soprattutto perché formulato da una donna, puntava invece a offrire un nuovo approccio per comprendere la relazione causa-effetto in fisica. Solo trent’anni dopo, nel 1966, grazie agli studi di John Bell fu confermata dalla comunità scientifica, l’esistenza di una “variabile nascosta” nella Meccanica dei Quanti.
Contributi all’Intelligenza Artificiale
Uno dei contributi più noti di Grete Hermann riguarda il suo lavoro pionieristico nell’intelligenza artificiale. Nel 1935, Hermann ha scritto un articolo intitolato “La macchina di calcolo come strumento di ricerca scientifica”, in cui ha esplorato le possibilità dell’automazione dei calcoli matematici. In questo articolo, ha discusso dell’idea che le macchine di calcolo avrebbero potuto superare l’abilità umana nella risoluzione di problemi complessi.
Le sue intuizioni sull’intelligenza artificiale sono state notevoli per l’epoca e hanno anticipato molte delle idee che sono state sviluppate decenni dopo. Ad esempio, Hermann ha riconosciuto l’importanza dell’algoritmo diagnostico e ha proposto che le macchine potessero essere utilizzate per l’analisi di dati complessi. Queste idee sono diventate fondamentali nello sviluppo dei moderni sistemi di intelligenza artificiale.
Filosofia della Scienza
Oltre alla sua attività accademica nel campo della matematica, Grete Hermann ha anche contribuito alla filosofia della scienza. Ha scritto diversi saggi sulla natura della realtà scientifica e sul ruolo delle teorie scientifiche nella spiegazione del mondo naturale. Hermann ha sostenuto che la scienza non dovrebbe essere solo una questione di calcoli e formule, ma dovrebbe anche prendere in considerazione gli aspetti filosofici e interpretativi.
Impegno politico e sociale
Quando Hitler salì al potere, Grete Hermann partecipò al movimento clandestino contro i nazisti e prese parte all’Internazionale Socialista (ISK), con la pedagoga Minna Specht crea un movimento educativo in opposizione al nazismo. Costretta a lasciare la Germania, si rifugiò prima in Danimarca, poi in Francia e in Inghilterra. A Londra sposò per convenienza Edward Henry nel 1938, ottenendo la cittadinanza inglese, matrimonio che le impedì di essere perseguitata per motivi politici e mandata nei campi di concentramento. Dopo la guerra, rientrata in Germania si dedicò a un progetto rivoluzionario, la creazione di una scuola per formare persone consapevoli. Nella sua scuola metteva in atto il metodo socratico o maieutico, basato sul dialogo in cui ognuno sperimentava le proprie capacità per una crescita evolutiva. Un progetto illuminato che sarebbe utile e auspicabile anche ai giorni nostri.
Grete Hermann è stata una donna meravigliosa, capace di comprendere l’importanza della filosofia per far evolvere le menti, è riuscita ad applicarla alla scienza, grande amore della sua vita, realizzando un unicum nel mondo accademico scientifico.
Riproduzione Riservata: testi di Patrizia Zito. Immagine di Anteprima realizzata dall’ufficio grafico di Excalibur Promo