Amori da perdere la testa : Enrico VIII e Anna Bolena, la donna che cambiò l’Inghilterra

Enrico VIII Tudor conobbe Anna Bolena mentre era ancora sposato con la prima moglie, la cattolicissima Caterina d’Aragona. Anna era di nobile famiglia e godeva di un’attenta istruzione, venne educata all’arte, alla musica, alla poesia, alla filosofia e alla letteratura, apprendendo anche la lingua francese.

Il re era ben noto per le numerose liaison che intratteneva con dame e cortigiane, tra le quali anche Maria, la sorella di Anna e delle quali si stancava molto velocemente, tuttavia Anna riuscì a tenere sotto scacco il re.

L’altra donna del re, film 2008, Justin Chardwick

Quale era il fascino di Anna?

Donna molto acuta e dal temperamento ardito e caparbio, non mirava soltanto ad occupare un posto nel letto del re ma mirava ad avere un posto al suo fianco e così adatto un atteggiamento più cauto instaurando una lunga strategia del diniego, chiedendo garanzie per il mantenimento del suo buon nome e la certezza che i figli che lei avesse donato al re non sarebbero stati marchiati come bastardi

La Chiesa era un ostacolo?


La Chiesa di Roma non prevedeva il divorzio e così, ossessionato da Anna che si rifiutava di diventarne l’amante, fece fuoco e fiamme per convincere il Papa a concedergli l’annullamento del matrimonio. Di seguito una lettera che testimonia la passione di Enrico per Anna.

Mia amata e amica,

il mio cuore ed io ci rimettiamo nelle tue mani e supplichiamo di essere accolti nelle tue grazie, con la speranza che non possa diminuire il tuo affetto verso di noi, perché ciò accrescerebbe il nostro dolore e sarebbe un gran peccato dal momento che la tua assenza già ne provoca abbastanza, molto più che i poli sono lontani dal sole e più, ciò malgrado, il calore è intenso. Parimenti accade al nostro amore; l’assenza ha posto una distanza tra noi, eppure l’ardore aumenta, almeno da parte mia. Spero sia lo stesso per te e ti assicuro che nel mio caso il tormento dell’assenza è così grande che sarebbe intollerabile se non fosse per la salda speranza del tuo indissolubile affetto per me. Per rammentartene e perché non posso essere di persona in tua presenza, ti mando la cosa che più si avvicina, ovvero il mio ritratto inserito in un bracciale, un oggetto che già conosci, desiderando di essere al suo posto quando ti diletterà.

Dalla mano del tuo servitore e amico,

H.R.


Il rifiuto del Papa portò alla scisma della Chiesa Anglicana di cui Enrico, forte di autostima, si proclamò Capo Supremo. La coppia potè finalmente sposarsi nel gennaio del 1533 dopo sette anni di tumultuose vicissitudini e in settembre Anna diede alla luce Elisabetta, una bambina dai capelli rossi, che passerà alla storia con il nome di Elisabetta I con l’epiteto di regina vergine e che inaugurerà la Golden Age.

Le sorti di Anna mutano in peggio


Il volubile Enrico – oggi lo definiremmo un mostro patologico – non dimentichiamo che in trentasette anni si sposò sei volte, ben presto iniziò a stufarsi della moglie per dirigere le sue attenzioni altrove, aveva già in mente il suo terzo matrimonio, la corte si coalizzò con il re dando vita ad una serie di complotti che portarono Anna ad essere accusata di stregoneria (leggi l’articolo), alto tradimento e adulterio con diversi uomini e persino di incesto con il fratello George. Quante verità e quante illazioni mai lo sapremo. Lei si dichiarò sempre innocente e a noi piace crederla così.


Studi recenti ritengono che l’artefice dell’intero piano di sbarazzarsi della sovrana sia stato Thomas Cromwell. Esisteva fra i due una mancata corrispondenza di intenti nell’amministrare il regno, ad esempio la regina voleva destinare i beni confiscati alla Chiesa ad attività caritatevoli quali l’istruzione e la cura degli orfani, mentre il primo ministro preferiva andassero a rifornire le dissestate finanze delle casse reali. Era necessario che Anna Bolena fosse del tutto eliminata perché la sua influenza a corte era considerata scomoda. 

Anna era una donna in grado di brillare di luce propria

Non sarebbe diventata regina senza un uomo, questo è innegabile, ma noi sappiamo che lei era molto più di questo. Anna era proprio una di quelle donne che piacciono a noi: ha dimostrato di poter essere una donna, una cortigiana e una regina senza essere manipolata; Anna è una donna che non chiede il permesso per stare al proprio posto: è sempre stata cosciente di avere una voce, anche quando nessuno la apprezzava. 


Portata in carcere, fu giudicata colpevole e giustiziata per decapitazione il 19 maggio 1536, le cui regole furono imposte da Enrico VIII in persona come dimostra il ritrovamento di un documento

«l’ex regina di Inghilterra, precedentemente nostra moglie, recentemente imprigionata e condannata per alto tradimento… Noi comandiamo… che le sia mozzata la testa… nel parco della Torre di Londra…e che il carceriere non ometta nulla di quanto ordinato».

Moriva così Anna Bolena, una delle figure storiche più interessanti, una donna che brillava di luce propria, una donna che è sempre stata consapevole di avere una voce.

La donna che cambiò per sempre il volto dell’Inghilterra.

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