8 Marzo 2024. Essere donna oggi.

Cosa significa essere donna oggi? È una domanda alla quale cercherò di dare risposta affermando innanzitutto che essere donna oggi significa indossare con orgoglio la gonna e manifestare tutte le capacità che sono racchiuse nel ruolo femminile, e che le sono proprie da sempre. 

Come si potrebbe definire una donna? Rispondo con le parole di una scrittrice immensa che è stata per molti versi controversa e rivoluzionaria, indipendente e controcorrente, intelligente e arguta al punto da incutere un referenziale timore 

Essere donna è così affascinante. È un’avventura che richiede tale coraggio, una sfida che non annoia mai. Avrai tante cose da intraprendere se nascerai donna. Per incominciare, avrai da batterti per sostenere che se Dio esiste potrebbe anche essere una vecchia coi capelli bianchi o una bella ragazza. Poi avrai da batterti per spiegare che il peccato non nacque il giorno in cui Eva colse la mela: quel giorno nacque una splendida virtù chiamata disubbidienza. Infine, avrai da batterti per dimostrare che dentro il tuo corpo liscio e rotondo c’è un’intelligenza che chiede d’essere ascoltata.
Oriana FallaciLa rabbia e l’orgoglio, 2004

In poche righe si concentrano il fascino e il coraggio delle donne che combattano per se stesse e per il proprio riconoscimento!

Mettiamo da parte i cliché che sulle donne e sull’essere donna soprattutto, da secoli ci vengono attribuiti. Giudizi e pregiudizi, stigma sociali e stereotipi creati dagli uomini per gli uomini e che contrastano con quella che è la realtà dei fatti. Le nostre capacità sono da sempre esistite, tuttavia, boicottate e sabotate da un sistema patriarcale, la cui egemonia si è imposta nella storia dell’umanità sin dai suoi albori, supportato dalla Chiesa, per la quale le donne erano alla stregua di demoni. Una società creta dagli uomini per gli uomini con la volontà di tenere le donne sottomesse e prive di autonomia.

Alle donne è stata tolta la possibilità di studiare e di acculturarsi per essere relegate al ruolo di angelo del focolare subordinate all’uomo, padre o marito poco importa, e ubbidienti e dedite alla famiglia – l’imperativo “occhi bassi e mente a Dio” era un dictat.

La bellezza femminile: un’arma a doppio taglio

Fra le tante ingiustizie e i numerosi paradossi di cui il femminile è vittima, l’assurdità peggiore riguarda il compito che il corso della storia gli ha assegnato: la necessità per una donna di essere bella. L’ingiustizia viene in primo luogo determinata da un paragone importante, ove il termine di confronto è costituito dal ruolo che, invece, spetterebbe al maschile: la conquista del potere e del successo. Aldo Carotenuto, L’Anima delle Donne

Ancora oggi gli uomini faticano a confrontarsi con le donne di successo e ancor di più quando le stesse hanno dalla loro un aspetto gradevole. Cercano di delegittimare i meriti e le competenze femminili dietro frasi meschine che non vanno al di là dell’estetica perché, tanto si sa, se una è bella allora è stupida e se è arrivata a ricoprire una certa carica, invece, significa che è finita nel letto di qualcuno. Le donne di bell’aspetto faticano di più a essere apprezzate per le proprie abilità, a meno che non siano compiacenti, nel qual caso si spalancano tutte le porte. Di contro in un uomo rifiutato si possono innescare sentimenti talmente intensi da sfociare in azioni insensate, bellicose o addirittura violente. La cronaca quotidiana ne è triste testimonianza. – LEGGI L’ARTICOLO

Una rivoluzione in cammino

Ancora oggi la nostra indipendenza è limitata: a un uomo è consentito viaggiare da solo in qualunque Paese del mondo mentre alle donne si dice che “in certi posti te la vai a cercare”.

Ancora oggi il nostro valore nelle retribuzioni non è paritario a quello degli uomini, le donne sono sottopagate; il gender pay gap non è un mito, è una triste realtà. 

Ancora oggi sono le donne a rimetterci il posto di lavoro e in caso di crisi o emergenza, le prime a essere licenziate.

Ancora oggi le Quote Rose sono fantomatiche. Nella maggior parte dei ruoli decisionali è il culo di un uomo a occupare la poltrona.

Ancora oggi la nostra libertà di scegliere cosa indossare è condizionata da pensieri che spingono a reagire con frasi simili “però anche tu, se vai in giro vestita così”

Ancora oggi, una donna non può uscire da sola la sera senza correre il rischio di venire stuprata.

Ancora oggi, se una donna non intende fidanzarsi, convivere o sposarsi, la società la colpevolizza per avere una vita sessuale piena e soddisfacente marchiandola come puttana, mentre l’uomo che vive la sessualità in maniera libera è considerato un gran figo.

Questo purtroppo è un terreno spinoso perché spesso sono le stesse donne a condannare le altre donne. Cresciute a suon di fiabe, nel mito del matrimonio e del principe azzurro, educate a diventare brave mogli e brave madri, guardano in cagnesco chi si discosta da questo modello. Il modello socio-culturale imposto alla donna, – modello, badate bene, creato dagli uomini a loro esclusivo vantaggio – fa ritenere sconveniente se non addirittura immorale chi vuole condurre la propria vita in maniera differente. La “lettera scarlatta” viene attribuita ugualmente alle donne che non hanno figli, alle donne che rinunciano consapevolmente alla maternità, definite dalla società donne “incomplete, donne a metà”.

Eppure è assolutamente indispensabile che le donne comprendano che l’affermazione e il consolidamento dei nostri diritti può avvenire soltanto se supportato da tutte noi unite e coalizzate. Purtroppo ci sono molte donne che pur dichiarandosi solidali, nel momento in cui devono schierarsi, non lo fanno mai apertamente, preferendo prendere le difese dell’uomo o scegliendo deliberatamente di tacere. Guardiamoci le spalle da costoro. Non saranno mai nostre amiche.

Le donne devono smetterla di farsi la guerra tra di loro! E lo devono fare subito!

Il primo passo da fare è quello di liberarci dal senso di colpa che ci assale se siamo diverse da ciò che la società ha deciso per noi. Impariamo a dire NO ogni volta che riteniamo una richiesta eccessiva, arbitraria o approfittatrice o semplicemente ogni volta che non ci va di fare qualcosa.  

Essere donna oggi significa lottare con fierezza per affermare i propri diritti e la propria libertà. Siamo artefici di una rivoluzione senza armi, che ci vedrà trionfare!

 Io ringrazio ogni santo giorno le donne che mi hanno preceduto e che hanno portato avanti istanze estremamente difficili rapportate all’epoca in cui hanno vissuto, rischiando spesso la propria vita! Combatto la mia rivoluzione brandendo la penna come una spada e vivendo come più mi aggrada, sui tacchi, con la gonna e senza neanche spettinarmi.

Buon 8 Marzo a tutte noi! ❤️

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