Suocera vs Nuora. L’eterna rivalità delle donne.

Filosofando di CARMEN TRIGIANTE

La donna ha dovuto, nel corso dei secoli, accettare la soggezione sociale cui è stata destinata da una prevalente cultura maschilista. Barcamenarsi nelle logiche antropocentriche per non essere messa ai margini da una società prevaricatrice, gestendo al contempo il bisogno di autoaffermazione, è stata la più grande sfida femminile.

Si sono in tal modo poste le basi per i disagi psichici e i derivati comportamenti crudeli, da parte della donna stessa, sulle altre donne. Essa ha infatti dovuto mascherare la necessità sessuale dietro una parvenza puritana perfino nell’intimità di coppia, dove è stata educata ad essere parsimoniosa nel gestire le proprie pulsioni.

Ciò, inevitabilmente, a scapito del rapporto col partner, che si autorizzava (a detta del buon Freud) a trovare altrove il soddisfacimento di quegli istinti primordiali destinati a rimanere inappagati nel matrimonio.

Alla donna restava il diritto di proprietà, più che sul marito col quale deve mitigare la propria essenza, sul figlio generato.
Di conseguenza, l‘amore materno è stato interpretato per secoli come superiore all’amore di coppia e all’amore verso il resto del mondo, mentre dovrebbe esserne corollario.

Il SuperIo istituzionale ha fatto leva sulla donna, generando una serie di sovrastrutture mentali limitate e limitanti. La donna ha dovuto covare i sogni nella profondità di una coscienza che è diventata perversa e ostile, in primis, verso le altre donne che invece mostravano maggiore spregiudicatezza nel raggiungimento della propria felicità. Prima nemica diretta, nella fattispecie, diveniva la nuora, ossia la nuova entrante che, oltre a deprivare l’appartenenza alla madre, poteva ambire alla sessualità che la madre stessa aveva dovuto rinnegare nella vita.

La nuora, dal suo canto, ha vissuto la suocera come il SuperIo calato nella coppia, distruttivo e giudicante.
Da tutto ciò ne ha goduto, come sempre, solo l’uomo, conteso nella inutile rivalità dell’una e dell’altra, e tacitamente autorizzato a saziare la propria istintualità con chi non doveva preoccuparsi del benpensare: le prostitute, categoria verso cui il giudizio era talmente ovvio ed esplicito da essere sospeso. Rinnegate, quanto assolutamente indispensabili, in una società ipocrita.

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Carmen Trigiante

Chi sono

Carmen Trigiante, laureata in Filosofia ed in Marketing, si è dedicata alla sceneggiatura cinematografica, alla regia di webseries su temi sociali e animalisti, alla collaborazione con importanti magazine culturali. Filosofa epicurea e postantropocentrica, con la scelta radicale di praticare l’Arte pittorica e letteraria in maniera libera e itinerante, esprime la simbiosi uomo-Natura come massima aspirazione della società civile.

Opere letterarie:

La prigione delle Favole Sole, Vola con me, Il tuo libro filosofico, Quattro cani e un chihuahua, Storie di donne, Il nostro amore per gli animali, Tu ormai hai comprato la giacca bianca.

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