“Sono nato a 28 anni” .

di Elena Marnati

Editore: Marna

Anno edizione:2020

Pagine: 222, Brossura

Nell’oceano degli impegni quotidiani, celiamo noi stessi, in quel mondo di incombenze, edificato allo scopo di non pensare a quale direzione stia prendendo la vita. Ci ritroviamo schiavi della frustrazione e infelici, finche’ una doccia ghiacciata lava via il polveroso distacco che abbiamo interposto tra noi e l’autenticita’, e ci ritroviamo a brancolare nel buio dell’inconscio. Da dove nascono le nostre paure? Che direzione prende la nostra vita, quanto ne siamo schiavi? E’ questa la domanda attraverso cui l’autrice dipinge i suoi personaggi, con la maestria di un pittore iperrealista, capace di metterne a nudo i luoghi piu’ nascosti, che filtrano dal nostro sguardo, dalle nostre ansie remote e ci massacrano lentamente. “Chi si lascia soffocare non puo’ amare. Sperimenta tutta la forza opprimente del buio e rischia di perdere anche tutto cio’ che ha cercato di costruire. La rabbia e la frustrazione prendono inevitabilmente il posto dell’amore, se non si agisce con amore”. Chiara, psicoterapeuta dedita a scandagliare l’animo dei pazienti per aiutarli a superare i traumi, non ha mai avuto il coraggio di affrontare il proprio passato. Quella doccia ghiacciata e’ l’incontro sconvolgente con Gio, che la trascina in un’autoanalisi alla quale si era sempre sottratta.

Tra le parole intense di una narrazione che va oltre il fatto e approda allo scrigno segreto delle emozioni, viviamo in simbiosi coi personaggi, soffriamo e, al tempo stesso, ci incamminiamo sulla strada della catarsi… Cosi’ scopriamo che finora siamo stati infelici, perche’ non potevamo amare: non eravamo liberi di farlo. Ma si puo’ imparare. Per essere felici, basta cambiare la prospettiva da cui si assiste al dramma meraviglioso che e’ la vita.

Un romanzo intenso, profondo, ottima sintesi di psicologia, filosofia e introspezione.

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