Shanter

“Shanter” di Noemi Izzo è un fantasy che sa far sognare, tra sirene e demoni, ma sa anche far riflettere, con tematiche così attuali da risultare perfino sorprendenti. In primis, la battaglia contro il malvagio diventa la sfida al pregiudizio verso chi è diverso e quindi etichettato come “disumano”. C’è poi l’aspetto “filosofico”, legato al tema dell’autoaffermazione, valore fondante della felicità, che deve essere sempre un percorso personale, e pertanto deve trovare il coraggio di svincolarsi da comodi schemi preimpostati, che ci soffocano in una vita frustrante (come suggeriva il buon Nietzsche).

Avis, legittima erede al trono di un fiabesco regno marino, combatte contro un futuro prestabilito e fugge dalla sua terra in cerca di se stessa. Le enormi difficoltà non la fanno demordere, evidenziando come l’anima possa solo arricchirsi grazie alla strenua difesa dei propri ideali. Sono inoltre presenti il tema avventuroso del viaggio, la tematica dell’amicizia e la forza catartica dell’amore, capace di trionfare con veemenza e disperazione sui pregiudizi, sulle cattiverie e sulle vili ingiustizie. La stile avvincente e piacevolmente descrittivo degli ambienti e dei personaggi ricama benissimo i cambi di umore, le ansie e le paure recondite. Ogni protagonista veicola reminiscenze di un passato che ne ha segnato la pelle come tatuaggi

indelebili, ma che possono essere fattori di crescita personale e sociale, se lette nella giusta prospettiva:

“Ho finalmente capito che è il cuore a fare la differenza, non la razza”.

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