La signorina Chiaia

“La signorina Chiaia” di Mariateresa Rotola è un giallo sui generis, che conduce il lettore nei viali colorati di Procida, un’isola dai tratti pittoreschi in cui avviene un delitto efferato e inspiegabile. Un racconto brillante, tenuto vivo dai dialoghi divertenti e dalle scaramucce amorose tra il maresciallo dei carabinieri incaricato di seguire le indagini e sua moglie, una intraprendente avvocatessa che ha ritrovato il cadavere e si sente investita dell’onere di fare chiarezza sulla morte della “signorina Chiaia”. Dalla narrazione emerge una napoletanità spiccata, divertente, fatta di folklore, dolci tipici, profumo di viottoli e bambini travestiti di soprannomi che non possono mancare nella tradizione campana. Il tutto è condito con un pizzico di baresita’, che tradisce le origini pugliesi dell’autrice, alla quale vanno i miei complimenti anche per l’appassionata prefazione, in cui spiega le origini della storia, legata a un senso di solidarietà tra donne ed all’affetto per la sorella.

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