Dedicata a tutte le donne e alla loro capacità di superare le difficoltà e di rinascere guardando al futuro con fiducia e ottimismo. Consapevoli che in loro si concentra una forza unica e preziosa, la forza di dare la vita!
Ti farò asciugare al sole
Dei tuoi capelli dove cade in trappola la fenice._____André Breton
I poteri e la magia dell’elemento Fuoco
Ogni mattina all’alba la Fenice si immerge nell’acqua e intona una melodia arcana così meravigliosa che il dio Sole arresta il carro per ascoltarla. Il suo canto accresce il coraggio dei giusti e accende la paura nel cuore dei malvagi.
Il suo volo è alto in cielo, alto come quello di un’aquila reale, fino ad altezze impossibili per l’uomo, il suo librarsi è simbolico, un movimento ascensionale dalla terra al cielo, dal mondo materiale al mondo spirituale, dalla morte alla vita, incarnando la potenza cosmica dell’elemento fuoco, il rosso – regale. Il suo nome deriva dal greco Φοῖνιξ in latino Phoenix, phoenicis, ossia “rosso porpora”, simbolo di nobiltà, onore e sovranità.
Ha la capacità di padroneggiare il fuoco, può sparire e riapparire in esplosioni di luce. Post fata resurgo = dopo la morte mi rialzo, è il suo motto.
La Fenice è energia inesauribile, la sua capacità primaria è l’auto-rigenerazione; quando il suo corpo invecchia e raggiunge l’apice dopo 500 anni nel giorno del Burning day, esplode in fiamme incandescenti e dalle stesse scintille rinasce un pulcino. La sua morte è profumata, sprigiona un inebriante aroma balsamico di mirra e cannella.
La fenice, con la sua bellezza assoluta,
crea un’incredibile esaltazione unita al sogno dell’immortalità.
_______Il libro del Feng Shui
Il fuoco è il suo elemento, ne possiede le caratteristiche primarie, quali luminosità, giustizia, coraggio, impeto, ardore, iniziativa. Il suo è un fuoco altamente simbolico, un Fuoco Spirituale capace di liberare e purificare il mondo dal male. Mediante la combustione che ne determina la morte, l’uomo purifica sé stesso dai propri errori per rinascere cosciente dalle proprie ceneri e affrontare un nuovo ciclo di vita e una nuova consapevolezza.
Corrisponde alla simbologia buddista della reincarnazione, con il nome di Garuda, presiede al raggiungimento della suprema coscienza, in cui in ogni rinascita avviene un processo evolutivo derivato da una comprensione, pertanto una scelta cosciente, la quale porta a raggiungere un grado superiore di conoscenza e sapere. Una liberazione che affranca da atteggiamenti, situazioni e modi di pensare, schiavi di esigenze emotive o di retaggi culturali ormai obsoleti e lontani dal grado di maturità acquisito.
Origine divina
La Fenice non soltanto risorge dalle proprie ceneri, ma lei stessa è in grado di ridare la vita agli altri, le sue lacrime sono curative e terapeutiche. Sono l’unico antidoto contro il veleno del Basilisco e possono recuperare una vita in punto di morte. Simboleggiano il dissolvimento delle conflittualità interiore, sono la cura delle ferite dell’anima e la capacità di risorgere dopo le lotte intestine, illuminati ad una nuova consapevolezza
Un uccello, la Fenice, favoloso e sacro agli Egizi, i quali gli hanno dedicato quattro piramidi
- Cheope, presso Giza, detta “dove il sole sorge e tramonta”
- Sahura, ad Abusir, detta “splendente come lo spirito Fenice”
- Neferikare, detta “dello spirito Fenice”
- Reneferef, detta “divina come lo spirito Fenice”
Il colore delle sue piume è di origine divina; il collo è dorato, il corpo è rosso, la lunga coda è azzurro intenso, le ali tinte d’oro e di porpora, le zampe sono due lunghe piume, una è rosa come il colore dell’aurora e l’altra è azzurra come la Volta Celeste e tre lunghe e voluttuose piume incoronano il suo capo. Ovidio nelle Metamorfosi dice:
«… si ciba non di frutta o di fiori, ma di incenso e resine odorose. Dopo aver vissuto 500 anni, con le fronde di una quercia si costruisce un nido sulla sommità di una palma, ci ammonticchia cannella, spigonardo e mirra, e ci s’abbandona sopra morendo, esalando il suo ultimo respiro fra gli aromi. Dal corpo del genitore esce una giovane Fenice destinata a vivere tanto a lungo quanto il suo predecessore. Una volta cresciuta e divenuta abbastanza forte, solleva dall’albero il nido (la sua propria culla e il sepolcro del genitore) e lo porta alla città di Eliopoli in Egitto, dove lo deposita nel tempio del Sole.»
Gli Egizi associavano la Fenice al sole, all’anima del dio Sole Ra che gli egizi chiamavano “Ba”, quale simbolo del sole che sorge e tramonta. E viene associata alla Stella del Mattino che è il pianeta Venere chiamato “la stella della nave del Bennu-Asar”
L’Archetipo Fenice
La Fenice nella sua simbologia archetipica è stata studiata da Carl Gustav Jung. Nel suo libro Simboli della Trasformazione , Jung evidenzia come gli esseri umani abbiano molte caratteristiche in comune con l’uccello sacro. Grazie alla capacità di elevarsi maestosamente dalle ceneri della propria morte, simboleggia il potere della resilienza, l’attitudine a far fronte in maniera positiva a eventi traumatici e riorganizzare positivamente la propria vita dopo un fallimento. La capacità di controllare la passione attraverso la ragione derivata dalla saggezza al fine di creare nuove possibilità di comprensione e infondere al proprio percorso di vita nuova linfa.
– E ancora la sacerdotessa parlò e disse:
Parlaci della Ragione e della Passione.
– E lui rispose dicendo:
La vostra anima è sovente un campo di battaglia
dove giudizio e ragione muovono guerra all’avidità e alla passione.
Potessi io essere il pacificatore dell’anima vostra,
che converte rivalità e discordia in unione e armonia.
Ma come potrò, se non sarete voi stessi i pacificatori,
anzi gli amanti di ogni vostro elemento?
La ragione e la passione sono il timone e la vela
di quel navigante che è l’anima vostra.
Se il timone e la vela si spezzano,
non potete far altro che, sbandati, andare alla deriva,
o arrestarvi nel mezzo del mare.
Poiché se la ragione domina da sola, è una forza che imprigiona,
e la passione è una fiamma che, incustodita,
brucia fino alla sua distruzione.
Perciò la vostra anima innalzi la ragione fino alla passione più alta,
affinché essa canti,
E con la ragione diriga la passione,
affinché questa viva in quotidiana resurrezione,
e come la fenice sorga dalle proprie ceneri.________Khalil Gibran, Su ragione e passione, Il Profeta 1923
Tratto da RESURGO FENIX, Aurea Nox, Patrizia Zito
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