Gae Aulenti. Un’intellettuale in architettura.

Quando Gae Aulenti si è affermata, negli anni Cinquanta, l’architettura era ritenuta un’arte nobile riservata agli uomini – ma non mi dire? –  Pensate che fino al 1972 negli Stati Uniti, ad esempio, le donne non venivano ammesse ai corsi universitari di architettura. Nonostante questo, Gae Aulenti, nata a Udine nel 1927 da famiglia meridionale, riesce ad affermarsi come uno dei più grandi nomi dell’architettura del dopoguerra. Donna determinata, talentuosa e coraggiosa riesce a imporsi con uno stile tutto suo. Preferirà seguire il filone del Movimento Neoliberty che tende al recupero storico dei valori architettonici del passato e dell’integrazione con l’ambiente esistente, contrapponendosi al movimento in auge all’epoca, quello del Razionalismo.

Dopo la Laurea al Politecnico di Milano e ottenuta l’abilitazione professionale nel 1953, inizia a lavorare come relatrice per la rivista Casabella sotto il direttore Ernesto Nathan Rogers, docente di architettura di cui Gae Aulenti ne divenne assistente nel 1964.

Gae inizia a dedicarsi al design, è sua la creazione della lampada Pipistrello realizzata nel 1965 per lo showroom Olivetti.

Ci sono un sacco di altre donne architetto di talento, ma la maggior parte di loro preferisce lavorare con gli uomini. Ho sempre lavorato per me stessa, e questo mi ha insegnato molto. Le donne in architettura non devono pensare di essere una minoranza, perché nel momento in cui lo fai, vieni paralizzato da questo pensiero”.

Lampada PIPISTRELLO, Gae Aulenti, 1965

Modus operandi di Gae Aulenti

La cifra stilistica di Gae Aulenti è il lavoro svolto da intellettuale: costante ricerca storico- culturale- letteraria e presenza operativa nei cantieri. L’architettura ereditata dal periodo fascista, incarnava le idee del regime, aveva lasciato in eredità linee rigide, austere, marziali. Una cultura, una forma mentis, quella fascista, che ostacolava tutte le pratiche sociali connesse all’emancipazione femminile, così, Gae Aulenti decise di opporsi fermamente attraverso il Neoliberty che riproponeva il gusto estetico per l’ornamento e le decorazioni, in contrasto con i Razionalisti che preferivano il rigore geometrico delle forme e il rifiuto di tutto ciò che non fosse “indispensabile”.

La posizione di Gae Aulenti, in netta controtendenza al pensiero dominante, fu aspramente criticata, era una dichiarazione di guerra, significa affermare l’estro femminile e al contempo l’emancipazione femminile. Se le donne avessero voluto affermarsi, avrebbero dovuto farlo ribellandosi alle modalità che il patriarcato aveva imposto alla società. Era necessario andare controcorrente. Questo modo di agire diventerà il suo marchio di fabbrica inconfondibile. Ed è quello che dobbiamo fare oggi più che mai: noi donne dobbiamo affermarci per la nostra emancipazione, tuttavia è necessario creare il nostro modus operandi, cucito su misura per noi in base alle nostre esigenze.

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Opere e onorificenze internazionali

Gae Aulenti ha lavorato in tutto il mondo: in Europa, in America, in Giappone, in Cina. Ogni volta studiava il contesto, la storia, la geografia, la letteratura e dopo le si palesava la soluzione, il Progetto. Una visione profetica la sua, le sue costruzioni sono ancora attuali oggi. Vere e assolute opere d’arte architettoniche. Suo il Piazzale Cadorna, impreziosito dall’ago e filo di Cles Oldenburg e Coosje van Bruggen simbolo della capitale della moda; suo l’aeroporto umbro San Francesco d’Assisi in cemento armato rosso e rame ossidato, suo l’allestimento del Museo d’Orsay a Parigi, dove è la luce naturale a illuminare i percorsi; sua la Stazione Museo della metro di Napoli; suo  l’Istituto Italiano di cultura a Tokyo, con il rosso lacca della tradizione giapponese; suo il tavolo con ruote per Fontana Arte, suo il Palazzo Branciforte a Palermo; suo l’appartamento in Brera dell’avvocato Gianni Agnelli. 

Piazzale Cadorna, Milano, Gae Aulenti

Il suo lavoro fu insignito di onorificenze nazionali e internazionali: 

  • nel 1994 con la medaglia d’oro ai benemeriti della cultura e dell’arte 
  • nel 1995 con la nomina a Dama di gran croce della Repubblica italiana
  •  nel 1991 ricevette il premio Imperiale, un premio giapponese consegnato annualmente alle personalità più influenti dell’arte e dell’architettura di tutto il mondo. 
  • nel 2012 con la medaglia d’oro alla carriera della Triennale di Milano

“Non esistono mestieri solo per uomini, ma solo uomini che lo dicono”

Gae Aulenti ci lascia un grande insegnamento. La sua perseveranza e il suo coraggio le hanno dato la capacità di affermarsi in un ambito di esclusivo appannaggio maschile. Se si fosse arresa, vinta dalle critiche e dagli ostacoli incontrati, noi oggi non avremmo goduto di tutta la Bellezza che ci ha lasciato in eredità. Gae Aulenti è la dimostrazione che l’intelligenza delle donne se lasciata libera di esprimersi, di creare, di realizzarsi, è capace di essere pioniera nei più disparati ambiti e di sperimentare nuove forme di ricerca.  È necessario per le donne, sviluppare un sano amor proprio e combattere contro l’autorità che vuole inibirle fino a modificarne il comportamento.

istituto culturale italiano, Tokyo, Gae Aulenti

Palazzo Branciforte, Palermo, Gae Aulenti.

GRAZIE GAE PER AVERCI LASCIATO TANTA BELLEZZA!

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