Come il giorno e la notte

Come il giorno e la notte”, di Francesca Erriu Di Tucci, è la storia drammatica e appassionante di due adolescenti, schiavi di un passato che ne ha pregiudicato il futuro. Un’amicizia nata in una Casa famiglia, dove uno dei due era in cura per problemi psichici, sfocia nella ricerca disperata della libertà e, attraverso quella libertà, dell’affermazione di sé. Ma ritrovare se stessi non è facile, quando si deve sguazzare nelle sabbie mobili di una società che non aiuta i giovani a venir fuori da contesti distruttivi, capaci di affossare ogni loro Credo nella vita. Naufraga l’amicizia, naufraga irrimediabilmente l’amore. Il dramma è raccontato con un pathos impressionante, che disegna i tratti foschi di una vicenda capace di calzare su tante storie, apparentemente diverse, eppure simili per tanti aspetti. Un filo conduttore angosciante attraversa le epoche e le dislocazioni geografiche, nell’indifferenza della società perbenista e consumista. Il male è quello dell’anima ed è sempre lo stesso, dotato della forza di travalicare ogni confine razionale, mentre il dolore che frantuma il cuore e spezza i sogni si fonde con la necessità umana di brillare anche solo per una notte, come una stella morente conficcata nel cielo a illuminare una barca in mezzo al mare.

Splendida narrazione, supportata da dialoghi veri, personaggi tangibili e ambientazioni suggestive. Un romanzo meritevole.

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