Cecilia Gallerani, amori e sfarzi alla corte degli Sforza


Una delle più famose opere realizzate da Leonardo da Vinci è la Dama con l’ermellino. Il ritratto fu concepito durante il suo soggiorno milanese alla corte degli Sforza e conferì una svolta fondamentale alla storia dell’arte moderna.  La maggior parte degli storici dell’arte condivide l’idea che la dama rappresenti Cecilia Gallerani, donna colta e raffinata e giovanissima amante del duca Ludovico il Moro. La simbologia legata all’ermellino aveva probabilmente un triplo significato: era il simbolo della purezza d’animo della dama, era etimologicamente legato al cognome della donna (“ermellino” in lingua greca si dice galé) e alll’Ordine dell’Ermellino, onorificenza di cui era stato insignito nel 1488 Ludovico il Moro dal Re di Napoli Ferdinando I.

Dama con ermellino – Leonardo da Vinci, 1489

Cecilia era nipote di un ghibellino senese che, per fuggire la persecuzione da parte dei guelfi, si trasferì con l’intera famiglia a Milano. Il padre di Cecilia ricoprì vari incarichi alla corte sforzesca e ottenne proprietà terriere a Carugate, dove costruì una villa suburbana che da allora è conosciuta come la Gallerana.

Nel 1489 Leonardo  riceve la commissione di fare il ritratto a Cecilia, già quindicenne, direttamente da Ludovico il Moro. Mentre posava per il dipinto, Cecilia apprezza le doti di Leonardo e lo ritiene uomo di grande equilibrio e cultura, introducendolo nei salotti culturali a corte, in cui Cecilia stessa presiedeva. 


Nel 1492 Cecilia convola a nozze con il conte Ludovico Carminati detto “ Il Bergamino” e da contessa, ospite a corte della famiglia Sforza viene trattata come ospite d’eccezione. Nel frattempo Ludovico il Moro, sposa la sorella di Isabella d’Este,(leggi l’articolo) Beatrice, la quale giunta a corte sospetta che fra Cecilia e il marito vi sia una relazione clandestina.

Il tutto è descritto anche in una lettera indirizzata dal Trotti al Duca d’Este in cui dichiara:

« si dice che il male del signor Ludovico è causato dal troppo coito di una sua puta che prese presso di sé, molto bella, parecchi di fa, la quale gli va dietro dappertutto, e le vuole tutto il suo ben e gliene fa ogni dimostrazione »


In questo periodo Cecilia dà alla luce il suo primogenito Cesare, avuto da Ludovico il Moro, la nascita costringe Ludovico , sotto pressione da Beatrice, ad allontanare Cecilia da corte, la quale riceve come risarcimento diversi terreni nel vigevanese e nel pavese oltre ad un intero e prestigioso palazzo a Carmagnola. Proprio in questo Palazzo Cecilia comincia a organizzare i salotti come faceva alla corte del Duca, i nobili e i Signori fanno a gara per essere presenti in quanto l’influenza culturale e sociale di Cecilia era già ampiamente riconosciuta. Nascerà proprio a Carmagnola uno dei primi circoli letterari e di conversazione, dove si parlerà di filosofia, economia e arte.

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