Et in bona gratia” di Lida Coltelli è
un testo straordinario che trabocca di vivacità, mettendo in evidenza l’immensa abilità dell’autrice di trascinare il lettore nel bel mezzo del Millecinquecento, dinnanzi a personaggi tangibili, per respirare l’odore di viottoli ciottolosi, toccare con mano le stoffe pregiate degli abiti importanti e gli stracci con cui si vestivano i servi, sentire l’incedere degli zoccoli dei cavalli, giungere perfino ad assaporare i sapori dei cibi. Un plauso per la costruzione impeccabile della trama, la caratterizzazione dei personaggi, la descrizione degli ambienti, del linguaggio e delle tradizioni che conferiscono al racconto una incredibile potenza evocativa e una impareggiabile autenticità. Credo che qualunque aggettivo sia riduttivo, per rendere onore al lavoro immane di questa autrice, meritevole di essere annoverata nell’olimpo degli autori di romanzi storici. Veramente spettacolare.