C’è ancora domani. Recensione

Che “C’è ancora domani” sia un film pazzesco lo si capisce dal primo fotogramma in bianco e nero, da quel primo schiaffo che ti fa odiare Ivano (Valerio Mastrandrea) immediatamente e fa calare il silenzio in sala. Bisogna correre a guardarlo per capire che è un film che fa la differenza, dalla fila che si è formata alla cassa fino al fragore degli applausi liberatori alla fine.  Paola Cortellesi, al suo esordio alla regia, co-sceneggiatrice e attrice protagonista, scrive un film rivoluzionario in cui tratta un argomento massiccio, alleggerendone la forma mai il contenuto!

Un film che dovrebbe diventare programma didattico ed essere trasmesso a scuola per educare i nostri ragazzi, per sensibilizzare i loro animi, per far comprendere loro la differenza tra maschilismo e femminismo; un film che dovrebbe essere visto principalmente dagli uomini, tutti indistintamente dall’età; un film che andrebbe visto dalle donne, soprattutto quelle che ancora si ostinino a difendere il patriarcato, senza comprendere quanto possa essere stato e quanto ancora lo sia, tossico e letale. Letale sì, perché non dimentichiamo che i femminicidi sono frutto di quel maschilismo che si arroga il diritto della superiorità di genere; che ancora ostacola il diritto alla parità retributiva, “perché l’omo è omo”; che ancora è causa di mobbing non soltanto nei luoghi di lavoro, ma soprattutto in famiglia; che ancora pensa che una donna faccia carriera non per le sue capacità intellettive e meriti di studio e conoscenza, ma solo se ha un “bel cxxo”!

Un film dal sapore neorealista in bianco e nero e ambientato nella Roma popolare del primo dopoguerra, che narra la vita di Delia, giovane donna, vittima di violenza familiare. Un film in cui le donne, nonostante tutto ne escono vincenti, con un finale a sorpresa per nulla scontato, ma che a pensarci bene è l’unico possibile. La corsa di Delia è pura poesia, siamo tutte lì con lei a sostenere la sua corsa. Una corsa che auguro la conduca all’Oscar.

Tutte corriamo con Delia!

Riproduzione Riservata. Testi di Patrizia Zito – Immagine di Anteprima realizzata dall’ufficio grafico di Excalibur Promo

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